"A partire dal primo gennaio del prossimo anno cambierà in modo significativo la tassazione dei contratti che hanno per oggetto il trasferimento a titolo oneroso di beni immobili, per effetto dell'articolo 10 del Decreto legislativo 23 del 2011, ovvero la legge istitutiva dell'Imu "propria", e dell'articolo 26 del Decreto legge Istruzione, il 104/2013, in vigore dallo scorso 12 settembre". A fare il punto della situazione sulle novità in materia di trasferimenti immobiliari è l'amministratore di Broker Consult, Pasqualino Scuccimarra.
Quali sono le novità principali?
"Innanzitutto l'imposta di registro per l'acquisto della 'prima casa' scende dal 3 al 2%, con un minimo di mille euro, mentre cambieranno i requisiti "di lusso" per cui questa agevolazione non è concessa".
E per tutti gli altri tipi di trasferimento?
"Ogni altro trasferimento immobiliare a titolo oneroso verrà tassato con l'aliquota del 9% (attualmente si va, a seconda dei casi, dal 3 al 15%), anche qui con un minimo di mille euro; fanno eccezione i conferimenti di immobili strumentali in società che siano fuori campo Iva, i quali rimarranno al 4%".
Cosa cambia per quanto riguarda le esenzioni e le agevolazioni attualmente previste?
"Se da un lato i provvedimenti, nel complesso, comportano sicuramente un decremento della tassazione, dall'altro si avrà un aumento del carico fiscale in tutti quei casi per cui oggi è prevista una tassazione agevolata: il Dlgs 23/2011, infatti, dispone la soppressione di 'tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali".
Quale può essere un esempio in tal senso?
"Uno dei casi di trattamento agevolato è quello relativo agli acquisti immobiliari delle Onlus, che attualmente pagano l'imposta di registro fissa, e che da gennaio dovrebbero pagare il 9%; lo stesso discorso vale per i i trasferimenti che riguardano immobili di pregio storico e artistico".
La nuova normativa introduce cambiamenti anche in materia di divorzi e separazioni?
"Si. Da un regime di completo esonero dalla tassazione si dovrebbe passare alle aliquote del 3 e del 9%, a seconda che si tratti di prima o di seconda casa".