Da più parti gli addetti ai lavori parlano di une lenta e graduale ripresa del settore immobiliare. Dal suo punto di vista è così?
"In base agli elementi in nostro possesso possiamo dire che il primo trimestre di quest'anno è in controtendenza rispetto al biennio precedente. L'attivazione di mutui residenziali è cresciuta di circa il 15-18 per cento sia a livello nazionale che locale. Questo risultato è la conseguenza di un clima che, sebbene si basi esclusivamente sulle aspettative e non su dati economici effettivi, è caratterizzato da un ritorno della fiducia, soprattutto nelle famiglie e in tutti coloro che hanno rimandato per tanti anni l'acquisto di un'abitazione. Insomma, gli utenti iniziano a valutare la possibilità di acquistare".
Una conferma arriva anche dal ritorno delle banche e dalle offerte dedicate?
"Le banche hanno ricominciato a presenziare il mercato dei mutui residenziali e questo vale soprattutto per quegli istituti che negli ultimi tre anni erano stati meno presenti sul mercato abruzzese, cioè le banche a rilevanza nazionale che oggi tornano con offerte e condizioni molto aggressive".
E Carichieti che ruolo ha avuto negli ultimi anni?
"Abbiamo mantenuto il trend ordinario delle erogazioni, accusando solo una lievissima flessione nell'ultimo anno, dovuta esclusivamente alla situazione sofferente del mercato. I nostri 32-35 milioni di euro li abbiamo erogati anche in questo difficile triennio. Essere banca del territorio significa essere consapevoli del proprio ruolo e il primo obiettivo è non abbandonare i clienti nei momenti di difficoltà. Abbiamo fatto ricorso a politiche di sostegno per la nostra clientela, sospendendo e rinegoziando, anche anticipando quanto poi previsto dagli accordi di sistema, i mutui delle famiglie abruzzesi nostre clienti in difficoltà. Abbiamo offerto alle imprese creditrici verso la Pubblica amministrazione strumenti e soluzioni alternative, proposto finanziamenti agevolati alle piccole iniziative commerciali ed industriali del settore turistico, finanziato oltre 400 piccole imprese grazie alla collaborazione con il sistema Confidi regionale. Insomma, siamo stati in prima linea con i nostri clienti, non ci siamo tirati indietro”.
A suo parere l'edilizia tornerà ad essere il volano dell'economia ed eventualmente in che modo?
"L'edilizia ripartirà, ma dovrà passare per nuove modalità e strumenti. Esiste un business che per i prossimi cinque, dieci anni sarà capace di garantire occupazione ed investimenti. Mi riferisco all'efficientamento energetico di un parco immobiliare che è tra i più vecchi del centro Italia. Si pensi, ad esempio, ai grandi centri abruzzesi, in cui il 70 per cento circa delle costruzioni è risalente agli anni '60. Il combinato disposto di normative, come ad esempio il protocollo di Kyoto, e la corretta esigenza di avere dei costi energetici più controllabili, comporterà la necessità di affrontare l'investimento necessario, perché anche nei palazzi 'ante anni 2000' la struttura energetica vada rapidamente ripensata. Si tratta di spese importanti, per cui, peraltro, si può beneficiare di incentivi fiscali molto interessanti".
In tal senso, Carichieti che novità propone?
"L'iniziativa più significativa, da questo punto di vista, è il progetto 'Rinnova', frutto di un accordo tra la Banca, l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili) Chieti e l'Ance Pescara. Questo accordo consente ai condomini ed ai condòmini di poter accedere a finanziamenti agevolati, sia nei prezzi che nella struttura dell'offerta. Un progetto che garantisce tutte le parti in causa e consente di ottimizzare il ruolo di tutti gli attori interessati ad azioni con finalità di risparmio energetico, dall'impresa edile all'amministratore di condominio fino ai singoli condòmini".